giovedì 25 settembre 2008

Roma BsAs Tango

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
ROMA
12.09.2008

mercoledì 10 settembre 2008

Improvvisazione e ascolto

Improvvisazione
Il tango è un ballo totalmente libero, privo di coreografie predefinite. Mentre le altre danze si fondano su una figura di base da ripetere alternandola a qualche occasionale variante, il tango è del tutto privo di schemi ripetitivi.
La salida basica è solo una combinazione di passi che si utilizza per imparare a ballare (cioè a ... non ripeterla), mentre le figure classiche (ocho adelante, ocho atràs, mordida, medialuna, ecc) vengono continuamente assemblate, sospese, frammentate e ricombinate, in una unica caleidoscopica figura che non si ripeterà mai uguale.
Le coppie non procedono mai in modo fra loro coerente: ognuna segue di volta in volta direzioni diverse (e la necessità di evitare le collisioni impone ulteriormente di decidere istante per istante il passo da eseguire), anche se viene complessivamente mantenuta una lenta rotazione in senso antiorario.

L'ascolto
Il tema è l’ascolto che, se sottile, permette una relazione di qualità. Ma ascolto di che? Dell’altro, nella sua complessità, in stasi e in dinamica. La prima forma di ascolto tra ballerino e ballerina nasce attraverso il contatto, spesso tattile: da qui l’esigenza di un’attenta coscienza corporea. Ma prima di riferirci al contatto tra i corpi dei ballerini, la prima, e fondamentale, modalità di contatto nasce proprio dal suolo, la madre terra che può sostenere e nutrire i movimenti della nostra danza.
Quindi: se lavoro sulla qualità del contatto con il suolo, e sulla gestione autonoma dei miei movimenti, insieme alla qualità della relazione con il partner, la mia danza sarà più vera e onesta. E con onesto intendo solo dire più corrispondente alla propria modalità relazionale, che è l’anima e la ricchezza del dialogo tanguero. Perché di dialogo si tratta e non di monologo.
E quindi, rischiando le ire funeste dell’ortodossia tanghera, contesto il luogo comune che nel tango l’uomo guida, comanda e la donna passivamente segue. E lo contesto perché lascia trasparire una non volontà di ascolto, primo e fondamentale requisito nella comunicazione. Si tratta più sottilmente di proposte, inviti a cui la ballerina risponde in modo personale spesso per tempi e modi, talvolta anche creativamente con una controproposta. L’uomo e la donna possono incontrarsi, conoscersi nei pochi minuti di un brano…se lo desiderano.
Se non sono troppo presi dal “fare”, dal ripetere sequenze faticosamente memorizzate o dal dimostrare di conoscere e ricordare tante mirabolanti figure.
Basta essere disponibili ad ascoltare……e a mettersi in gioco.