sabato 21 febbraio 2015

Dopo....HD883




L'abbraccio mi coglie impreparato

L'abbraccio mi coglie impreparato.
   Le stringo forte la mano. Lei reagisce irrigidendosi un poco. Attenuo la presa ruotando il polso verso l'interno, come ad accogliere il suo. Sembra che il mio gesto la rassicuri. Sento subito diminuire la sua tensione. Esito a proseguire, avverto il bisogno di comprendere come risponde alla mia vicinanza. Le circondo parte della vita con la mano destra. Indugio piacevolmente sulle sensazioni che percepisco con la punta delle dita.
   Lei è quasi immobile, segue le lente oscillazioni del mio corpo; mi ricordano il mare. Un mare calmo, che muove con leggerezza la barca sulla quale attendo il tramonto. Un immobile andirivieni, analogo al ricordo evocato. Con il braccio sinistro mi circonda la spalla. Avverto la morbidezza del suo gesto: la mano che sfiora la mia nuca, come se volesse attirarmi a se con discrezione, quasi con pudore, ma risoluta.
   Con decisione poggio il petto contro il suo. Sento il suo respiro, dapprima rapido e superficiale, poi, pian piano, più lento e profondo, come il mare che vedo ancora con gli occhi del passato. Adesso mi volge lo sguardo: intesa, piacere, chissà cos'altro, ma sempre con una coloritura interrogativa, come i colori indefiniti dell'imbrunire che segue il tramonto. Sorride a mezza bocca, sorniona come una gatta esperta. Ironica, provocante, soddisfatta, complice quanto e più di me. Reclina il capo in avanti e adagia il viso contro il mio, ma solo un poco. Male nascosto da poche gocce artificiali, sento il suo profumo, che ha messo proprio per eludere il suo. Mi faccio avanti con maggiore decisione; lei indietreggia senza perdere il contatto, opponendo una resistenza molto leggera, quasi inavvertibile. Senza sorridere, sorrido soddisfatto della piacevole intesa.

Io e Anna


martedì 3 febbraio 2015

lunedì 2 febbraio 2015

venerdì 16 gennaio 2015

venerdì 2 gennaio 2015

Inaspettato e sorprendente...

.......inaspettato e sorprendente quell'incontro che ci cambia la vita. Per tre minuti, per una sera, per sempre...poco importa. L'emozione di quel tango così speciale sarà nostro e forse sarà un segreto che non riveleremo mai per paura che ci venga rubato. (Silvana S.)

Tango... vissuto

“Anni di lezioni e di pratica possono permettere di acquisire una buona tecnica, che tuttavia non esaurisce ciò che è necessario perchè la danza sia bella a vedersi e piacevole per entrambi i ballerini.
Quello che trasforma un BUON tango in un BEL tango è lo stato d’animo, l’intensità con cui ci si è dentro. Sono le implicazioni psicologiche e culturali che lo rendono VISSUTO e non solo ESEGUITO…”

Fausto Manara