giovedì 28 febbraio 2019

lunedì 11 febbraio 2019

L'insegnante di tango

Quante cose dovrebbe insegnare l'insegnante di tango. A interpretare la musica. Esprimere le emozioni. Ascoltare il/la partner. Non imitare gli altri ma essere sé stessi. Rispettare la ronda e gli altri ballerini. Gestire il proprio asse. Abbracciare senza paura. Abbracciare davvero. Camminare. Accettare il fatto che non possiamo piacere a tutti. Rispettare chi ha del tango un'idea diversa da noi. Mantenere la struttura del proprio corpo. Capire il ruolo ricchissimo e individuale che la sessualità gioca nel tango (anziché nascondere tutto sotto al tappeto). Cercare la comodità del partner e quella propria. Sapere guidare o seguire le strutture più comuni. Saper improvvisare. Invitare in modo rispettoso. Non avere mai fretta. Non essere presuntuosi. Che il tango è comunicazione. Che il tango è piacere e gioia. Conoscere le diverse culture del tango con le loro proprie ricchezze. Ballare tutto il movimento che sta tra un tempo e l'altro. Ballare con il corpo intero. Mantenere i piedi vivi. Non pesare sul partner ma non essere assenti. Non strattonare mai. Giocare con l'abbraccio. Essere aperti, in tutti i sensi. La connessione come valore fondante del tango. La libertà, come secondo valore, dopo la connessione. La postura. La tecnica. Le diverse dinamiche dei diversi tipi di milonga. La storia del tango. La geografia e la sociologia del tango. Le relazioni del tango con gli altri balli e con la danza. E in fondo sarebbe bello che anche questo gruppo aiutasse chi è nuovo a cogliere qualcosa di tutti questi elementi, in uno spirito di rispetto reciproco e di arricchimento, anche perché penso che siano poche davvero le scuole che hanno il tempo, la capacità, e l'interesse per approfondirli davvero tutti. E sono certo di averne dimenticati molti. (Dalla rete)

domenica 10 febbraio 2019

La pazienza e la tolleranza -Dalai Lama

La pazienza e la tolleranza non vanno considerate un segno di debolezza e di rinuncia, ma anzi, un segno di forza, la forza che proviene dalla saldezza interiore. Reagire a circostanze difficili con pazienza e tolleranza, anziché con rabbia e odio, significa avere un controllo attivo delle cose, che è frutto di una mente forte e autodisciplinata.

(Dalai Lama)

venerdì 8 febbraio 2019

Paco

La vita coi cani

La vita coi cani è strana.
Diventerai, senza nessuno che te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.
La vita coi cani è misteriosa.
Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.
La vita coi cani è crescere.
Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai.
I cuccioli durano troppo poco.
La vita coi cani è confronto.
Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.
La vita coi cani è sincera.
Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.
La vita coi cani è scomoda.
Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.
La vita coi cani è buffa.
Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.
La vita coi cani è ritorno a casa.
Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.
La vita coi cani è rinuncia.
Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.
La vita coi cani è comunione.
Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato -purtroppo per te- mentre stavi cenando.
La vita coi cani è insegnamento.
Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.
La vita coi cani è amore.
Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci.
Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.
La vita coi cani è un viaggio.
Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.
La vita coi cani è una parentesi.
Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo.
Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.
Che vita dura, la vita coi cani...
Fragolina, Dea, Nina....
#Loveforme....love foryou

Paco


Paco


Silvana

Dalla rete

…….
Si parlava di sogni con Isabella, la mia parrucchiera di Rimini (una delle mie fans più fedeli  ). “Mi piacerebbe imparare a ballare il tango argentino” dicevo mentre la maschera ammorbidiva i capelli arsi dal sole. “Impara allora. La mia amica va da un bravo insegnante. Si chiama Alex. Ti faccio dare il numero. Prova!” Sembrava la cosa più facile del mondo! “Pronto Alex? Ho un sogno ma non so ballare e non ho un partner. Cosa devo fare?” “Ciao, nessun problema. Ti aspetto giovedì a Riccione. Provi e poi decidi”. Tutto qui? Ho aspettato così tanto tempo e bastava andare a farmi una piega per realizzare un sogno? Perché ora? “Tutto accade quando deve accadere” e ancora non potevo sapere cosa mi aspettava dietro la porta di quella sala da ballo.
Se non hai un partner fisso, devi prima di tutto accettare che stai abbracciando uno sconosciuto e in quell’abbraccio, per chi sa leggere, tu diventi un libro aperto. “Sei una donna che vuole avere tutto sotto controllo, pianifichi, studi chi ti sta di fronte e anticipi gli eventi. Pensi sempre e difficilmente ti rilassi. In più non ti fidi. Soprattutto degli uomini.” Dopo 10 secondi di abbraccio una sintesi da seduta psicoanalitica pluriennale. E ancora “Tu pensi troppo e non ascolti. Qui non devi pensare ma solo ascoltare. Io ti parlo con il corpo, comunico con te e tu devi solo imparare ad ascoltare. Se ascolti puoi ballare senza conoscere il passo. Non anticipare o cercare di capire prima. Ascolta! Sono io che scelgo cosa fare e te lo propongo. Tu esegui con la grazia, l’eleganza e la bellezza che la donna sapiente del tango aggiunge in ogni suo gesto”. Le mie certezze sgretolate… non mi sentivo per niente sapiente… E infine “In una milonga l’uomo invita la donna dopo che ha capito, con la mirada, che lei è d’accordo…vai col cabeceo. Può succedere che in tutta la serata nessuno ti inviti e tu rimarrai seduta a guardare quanto hai ancora da imparare….” La mia autostima a pezzi…. Impietosamente : “Rimani sul tuo asse su una gamba e libera l’altra. La gamba libera è mia e io la mando dove voglio” Espropriata di una parte del mio corpo…. “Per ballare devi cercare la connessione….” Ma io voglio un uomo non un wifi!!!! Cosa ci faccio qui? Potrei cortesemente cambiare sogno e scordarmi il tango argentino? Come fa un ingegnere qualsiasi a non pensare, a non anticipare e a rilassarsi? Come fa un ingegnere bionda a rischiare di essere ignorata tutta la sera da uomini che, salvo rare eccezioni, sono molto lontani da quell’Antonio Banderas in “Ti va di ballare?” o da Richard Gere in “Shall we dance?” Perché devi fare quello che vuoi con la MIA gamba? Un’altra sfida, l’ennesima…. Un confronto con la mia fragilità che è anche la mia forza, una lotta tra il controllo e la fiducia, tra le certezze granitiche di un ingegnere con il suo metodo e l’inspiegabile complicità di due sconosciuti che in un abbraccio si parlano, si ascoltano e miracolosamente si capiscono. Vivi per quel miracolo, studi per quel miracolo… e poi una sera qualunque ti ritrovi in una Piazza Duomo gremita di gente a ballare con Roberto Herrera…. Chiudi gli occhi e vorresti fermare il tempo… ritrovi il senso della Vita che cercavi in quell’abbraccio…. “Maestro le gambe tremano un po’” “Non preoccuparti…seguimi…” L’emozione non ha voce ma è nelle note di quell’attimo fatato… Grazie Alex!
Il miracolo del tango inizia e finisce qui. Un abbraccio, un’intesa di pochi minuti, una tanda. In mezzo, un mondo di emozioni, di stili, di codici silenziosi, di ruoli definiti e finalmente chiari. Tu, uomo, proponi e guidi. Ascolti per capire se hai comunicato correttamente. Io, donna, ascolto, eseguo ed abbellisco. Se sbaglio è colpa tua che non hai “marcato” correttamente. Siiiiii!
A parte il problema che ci sono pochi uomini (ma dove diavolo siete tutti? Possibile che vi trovo solo nei Consigli di Amministrazione o dalla mia estetista?) e ti ritrovi a sperare che a quella dall’ocho perfetto che non si siede mai vengano i crampi, la milonga è una vera palestra di Vita. Il Tango è un sogno ed è vietato calpestare i sogni. Il Tango è Vita e nella nostra Vita pretendiamo il meglio! Ci siamo vestite, profumate, ci sentiamo belle e desiderabili… e allora impariamo anche a dire un semplice, dirompente, liberatorio, autorevole, orgoglioso, deciso e indiscutibilmente chiaro “NO” a chi non vogliamo che diventi parte del NOSTRO sogno.

Rispetto per la donna, galanteria, complicità, attenzione ai dettagli, concentrazione, fiducia, ascolto, comunicazione, sincronia, eleganza, bellezza… grande autostima, guardarsi dentro e diventare migliori… un momento d’emozione da rendere perfetto…come la Vita… la Vita e(‘) un Tango….olé….(Dalla rete)

giovedì 7 febbraio 2019

La magia di un abbraccio di Pablo Neruda

Quanti significati sono celati dietro un abbraccio?
Che cos’è un abbraccio se non comunicare,
condividere e infondere qualcosa di sé ad un’altra persona?
Un abbraccio è esprimere la propria esistenza
a chi ci sta accanto, qualsiasi cosa accada,
nella gioia e nel dolore.
Esistono molti tipi di abbracci,
ma i più veri ed i più profondi
sono quelli che trasmettono i nostri sentimenti.
A volte un abbraccio,
quando il respiro e il battito del cuore diventano tutt’uno,
fissa quell’istante magico nell’eterno.
Altre volte ancora un abbraccio, se silenzioso,
fa vibrare l’anima e rivela ciò che ancora non si sa
o si ha paura di sapere.
Ma il più delle volte un abbraccio
è staccare un pezzettino di sé
per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino meno solo.


Pablo Neruda

da: “Poesie D’Amore E Di Vita”