martedì 1 gennaio 2019

Milonguera


Riprendo  e pubblico questo pensiero scritto qualche anno fa da  una mia cara  amica, Rosa Giuliana, che  saluto caramente da questo blog.


Milonguera… trenta giorni di pista… sorrido.
Non sono una ballerina di tango e non so se mai lo diventerò. La consapevolezza che l’universo tanguero più che immenso  sia profondo, mi rende assai prudente nelle definizioni.
Quello che però so con certezza è che il codice di comunicazione di questo magico ballo è dentro di me, è scritto sulla mia pelle.
E’ scritto nello scintillio dei miei occhi socchiusi, il trasporto che sento quando mi muovo sulla melodia di un tango.
Anni fa, non molti in verità, avevo tentato di rispondere al richiamo del tango ma non ero pronta. Non riuscivo a dire “sì” alle mie emozioni, al mio corpo, a chi voleva, anche solo per la durata di una tanda, condividere con me spazio e tempo.
Subito mi è stato chiaro che il ballo che tanto mi affascinava era un’espressione dell’anima, non una sequenza di passi.
Il tango non s’insegna.
Questo è quello che penso. Il tango si trasmette, si partecipa, è un continuo incontro di cuori che battono all’unisono. Per ballare il tango bisogna affidarsi uno nelle braccia dell’altra e viceversa…affidarsi all’altro…fidarsi dell’altro.
Avviene una magica alchimia che per pochi minuti fonde i corpi e le anime…. e non si è più soli.
Le note diventano il vestito delle tue emozioni e il cavaliere è il compagno di un pezzetto di vita che si consuma in pochi, intensi minuti.
Vivere con intensità e profondità quel pezzo di vita…è questo che differenzia il ballo di ciascuno.
Dipende dalla sensibilità, dal carattere, da quanto conosciamo noi stessi e da come riusciamo o vogliamo immergerci nella vita degli altri.
Il tango è la metafora di un incontro amoroso, la fisicità delle parole, una poesia recitata col corpo.
Tutto quello che sento è dentro di me da sempre, ma solo ora inizia ad emergere.
Tutto questo lo devo ad incontri che reputo importanti nella mia vita, incontri che hanno eliminato lo “spleen” baudeleriano del mio essere, facendomi scoprire la molteplicità del “sentire”.
Grazie a chi mi sta “trasmettendo” il tango con passione, con serietà, con semplice libertà d’espressione.

Milonguera… solo trenta giorni di pista…


di Rosa GIULIANA

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